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sabato 30 agosto 2014

Maria Lai - Artist

She was born in Ulassai, in Ogliastra, the central eastern area of Sardinia. Having soon health problems, she  was sent home by some uncles in the Plain of Gairo, renouncing well to primary school. Forced to prolong her isolation, she discovers pretty soon  a passion for drawing. The family subsequently send the little Maria to Cagliari to attend secondary school. In Cagliari, among her teachers, there is Salvatore Cambosu  who first discovers her artistic attitude and will give birth in Maria a deep passion for poetry and for “the value of the rhythm of the words that leads to silence”. Her school formation was then completed between 1939 and 1945 in the Art School of Rome and at the University of Fine Arts in Venice. In all these years she has also to fight against a common male bias that opposed the presence of women in the arts field.  
From 1945 to 1954, she returned in Sardinia and taught drawing in some schools, but at the end of 1954 she moved back to Rome, driven also by the brother's death  in that same 1954. After a few exhibits, she undergoes a sort of rejection towards the design while she immerses into poetry. During the Sixties she  cultivated a relationship of deep friendship and artistic collaboration with the writer Giuseppe Dessi who lead Maria to rediscover the sense of Sardinian myths and legends. She increases her awareness that her Sardinian origin is an important and privileged condition.
 Maria Lai begins then to develop her art using the objects of the archaic past, with the basic idea of the past as a survey of the future. The year 1971 is a pivotal year for her, due to the death of her last remaining brother and to the first exhibit of "Looms". These looms and the works related to the theme of weaving in the form of boards, sewn books, or maps of the fantastic "Geographies," will continue throughout the course of her work. The texture plays a vital role in the life of the Sardinian communities, it is responsible for the deep values​​, such as the sense of family and the sense of territorial belonging. 
The performance "Be tied to the mountain" is emblematic in this respect: the idea of ​​the performance comes from a local legend that tells of a blue thread that links the houses of Ulassai up the mountain, this is the way to tie the houses to the mountain and prevent future landslides. The texture then is seen as a way of bonding, a way of protection and invisible spirit; But also, as a strong link which alloys many things and people that seem distant and seemingly irreconcilable. After the recent exhibits in the USA and in the prestigious European events, Maria Lai is fully considered the most significant artist in Sardinia and one of the most important figures of Italian Culture in the second half of the Twentieth Century.


martedì 19 agosto 2014

Cagliari capitale europea della cultura 2019?


La città di Cagliari  ha superato la prima selezione e ora è tra le sei finaliste italiane insieme a Ravenna, Siena, Perugia, Matera e Lecce. La vincitrice del girone “italiano” dovrà poi vedersela con la vincitrice dell’altro girone in gioco, quello “bulgaro”, per stabilire chi sarà La Capitale Europea della Cultura 2019. Ogni anno l’Unione Europea sceglie due Stati Membri  per ospitare una delle sue manifestazioni più prestigiose: La Capitale Europea della Cultura. Nel 2019 saranno Italia e Bulgaria a contendersi questo riconoscimento. Non sarà premiata la città più bella e ricca di monumenti, ma il territorio con maggiori potenzialità, la comunità più coinvolta, il progetto più interessante e concreto. E’ una grande sfida per Cagliari e la Sardegna tutta. E’ la possibilità di dimostrarci “affamati” di cultura sia nel proporla che nel recepirla, sia nel fruirla che nell'assimilarla nella vita di tutti i giorni. Questa sfida che vede impegnata la città di Cagliari è l’occasione che noi Sardi abbiamo di dimostrare di aver superato uno dei peggiori retaggi che ci portiamo dietro: l’incapacità di collaborare con il nostro “vicino”, l’incapacità di fare squadra e agire come una comunità coesa. Perché se c’è una cosa che l’arte fa è quella di avvicinare la gente, di superare tutte le barriere nel godimento comune dell’opera d’arte. Noi Sardi dovremo dimostrare in questa occasione di aver assimilato il concetto fondamentale che l’arte non è solo ciò che è bello, ciò che è fuori dagli schemi e geniale, ma è pure avere uno spirito positivo, curioso, uno spirito bello. Uno spirito che ci porti a vedere con occhi differenti quello che ci circonda, a vivere in un modo migliore con gli altri e ciò che ci circonda, a portare insomma un po’ di arte nella nostra vita per farci vivere tutti meglio. 

Archaeological sites of Sardinia

domenica 10 agosto 2014

“Argiolas” Wine Cellars - Serdiana (CA)

“Argiolas” Wine Cellars are in Serdiana, 15 km. from Cagliari, in the area named “Parteolla”. They are part of the winery and farm “Argiolas”. The company was founded in 1938 by Antonio Argiolas. A company that is an example of dedication and courage, as it was demonstrated by the events of the Seventies. In those years, the European Economic Community, encouraged the removal of the vineyards to reduce the production of wine. Antonio Argiolas, instead,  began a process of expansion, investments and radical changes in the methods of cultivation and in the types of wines produced, thanks also to the involvement of the oenologist Giacomo Tachis. This transformation has created high quality wines, which have won the major awards in Italy and abroad. The wines of “Argiolas” Wine Cellars arise from the grapes of five farms covering an area of nearly 250 hectares, in three areas of southern Sardinia considered as excellent places for the cultivation of the grapevines: a farm is situated in the territory of Serdiana, three in Trexenta, while the  fifth farm is in Porto Pino, in Sulcis area. Inside the “Argiolas” Wine Cellars, you can as well buy wines and do the guided tours of the tools and places used in the different stages of wine processing. A visit that in addition to satisfying the curiosity about an ancient craft, it gives us a greater awareness of what we drink.

Le Cantine Argiolas si trovano a Serdiana, 15 km. circa da Cagliari, nella zona del Parteolla. Fanno parte dell’azienda vitivinicola e agricola Argiolas. L'azienda è stata fondata nel 1938 da Antonio Argiolas. Un’azienda che è un esempio di dedizione e coraggio, come dimostrano le vicende degli anni Settanta. In quegli anni, la Comunità Economica Europea, incoraggiava l'espianto delle vigne per ridurre la produzione vinicola. Antonio  Argiolas ha invece iniziato un processo di espansione, di investimenti e di radicale cambiamento nei metodi di coltivazione e nel tipo di vini prodotti, grazie anche al coinvolgimento dell'enologo Giacomo Tachis. Questa trasformazione ha dato vita a vini di qualità, che si sono aggiudicati importanti premi in Italia e all’estero. I vini della Cantina nascono dalle uve di cinque fattorie che coprono una superficie di quasi 250 ettari, in tre delle zone del sud della Sardegna considerate ottime per la coltivazione della vite: una fattoria si trova nel territorio di Serdiana, tre nella Trexenta, la quinta fattoria è a Porto Pino, nel Sulcis. All’interno delle Cantine poi è possibile, oltre a comprare i vini, effettuare delle visite guidate alla scoperta degli strumenti usati nelle varie fasi della lavorazione. Una visita che oltre a soddisfare la curiosità a proposito di un antico mestiere, ci da una consapevolezza maggiore su quello che beviamo.