La città di Cagliari ha superato la prima selezione e ora è tra le
sei finaliste italiane insieme a Ravenna, Siena, Perugia, Matera e Lecce. La
vincitrice del girone “italiano” dovrà poi vedersela con la vincitrice dell’altro
girone in gioco, quello “bulgaro”, per stabilire chi sarà La Capitale Europea della Cultura 2019. Ogni anno l’Unione Europea
sceglie due Stati Membri per ospitare
una delle sue manifestazioni più prestigiose: La Capitale Europea della Cultura.
Nel 2019 saranno Italia e Bulgaria a contendersi questo riconoscimento. Non
sarà premiata la città più bella e ricca di monumenti, ma il territorio con
maggiori potenzialità, la comunità più coinvolta, il progetto più interessante
e concreto. E’ una grande sfida per Cagliari e la Sardegna tutta. E’ la
possibilità di dimostrarci “affamati” di cultura sia nel proporla che nel
recepirla, sia nel fruirla che nell'assimilarla nella vita di tutti i giorni. Questa
sfida che vede impegnata la città di Cagliari è l’occasione che noi Sardi
abbiamo di dimostrare di aver superato uno dei peggiori retaggi che ci portiamo
dietro: l’incapacità di collaborare con il nostro “vicino”, l’incapacità di
fare squadra e agire come una comunità coesa. Perché se c’è una cosa che l’arte
fa è quella di avvicinare la gente, di superare tutte le barriere nel godimento
comune dell’opera d’arte. Noi Sardi dovremo dimostrare in questa occasione di
aver assimilato il concetto fondamentale che l’arte non è solo ciò che è bello,
ciò che è fuori dagli schemi e geniale, ma è pure avere uno spirito positivo,
curioso, uno spirito bello. Uno spirito che ci porti a vedere con occhi
differenti quello che ci circonda, a vivere in un modo migliore con gli altri e
ciò che ci circonda, a portare insomma un po’ di arte nella nostra vita per
farci vivere tutti meglio.
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