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venerdì 30 gennaio 2015

Mamuthones e Issohadores



Le maschere tipiche della sfilata di carnevale di Mammoiada sono quelle del Mamuthone e quella dell’Issohadore ( o Issocadore) . Il nome Issocadore deriva dalla “so’a (o soca)”, ovvero la corda usata per catturare gli animali. L’Issohadore è l’immagine del vincitore, mentre il Mamuthone rappresenta la bestia soggiogata. I tratti marcati della sua maschera rappresentano l’angoscia per la sottomissione, questi tratti così netti ricordano moltissimo le sculture africane. I campanacci sulle spalle dei Mamuthones vogliono accentuare ancor di più l’umiliazione a cui è sottoposto. Il Mamuthone è l’immagine del vinto, dello sconfitto.  La maschera facciale del Mamuthone è nera e viene assicurata al viso mediante cinghiettine di cuoio e contornata da un fazzoletto di foggia femminile. Il corpo del Mamuthone viene ricoperto da pelli di pecora nera, mentre sulla schiena sono sistemati una serie di campanacci. L’Issohadore, oltre alla maschera bianca,  indossa un copricapo ‘sa berritta’, un corpetto rosso, camicia e pantaloni bianchi, bottoni in oro, una bandoliera di campanellini in bronzo, lo scialletto, le ghette in orbace, scarponi in pelle e in mano porta la fune “sa so’a”

La sfilata di Carnevale avviene in modo molto rigoroso, due file parallele di Mamuthones procedono con ai lati gli Issohadores. I Mamuthones si muovono con passo cadenzato, facendo così risuonare i campanacci. Gli Issohadores li guidano come se fossero una mandria e lanciano la corda per “catturare” giovani donne tra la folla, segno di buon auspicio e di fertilità. Le due figure si distinguono per i vestiti ma anche per il modo di muoversi all'interno della processione. I Mamuthones procedono in maniera stanca e in silenzio, mentre gli Issohadores,  che vestono in maniera colorata, danno più movimento alla processione. 
L’origine di queste due maschere si perde nella notte dei tempi e sottolinea, pur avendo chiaro il proprio ruolo di dominante e dominato, lo stretto legame tra pastori e animali che è tipico delle culture agro-pastorali.

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