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giovedì 27 novembre 2014

Ghetto degli Ebrei - Cagliari

Il complesso noto come  “ghetto degli ebrei” sorge sul Bastione Santa Croce, tra la via omonima e via Cammino Nuovo, a picco sulle mura di cinta del quartiere di “Castello”. L’edificio nasce nel 1738 come caserma militare intitolata a Carlo Emanuele III per volontà del viceré Carlo di Rivarolo. L’opera fu progettata dagli ingegneri militari piemontesi e doveva ospitare il reparto dei “Dragoni di Sardegna”. Nel 1836, all’epoca di massima attività della caserma “San Carlo”, vi alloggiavano circa 300 uomini e 40 cavalli.  Questa struttura ebbe funzioni  militari sino al XIX secolo. Alla fine dell’Ottocento, cessato l’uso militare, l’edificio fu ceduto a privati e trasformato in piccole abitazioni diventando realmente un piccolo “ghetto", all’interno del quale trovarono alloggio diverse famiglie povere. Inevitabilmente l’area fu soggetta a degrado, rovina che fu acuita poi durante i bombardamenti del 1943 che procurarono ingenti danni alla struttura. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, la struttura tornò ad ospitare abitazioni private e ancora oggi ne esistono nella parte dell’edificio a cui si accede tramite il portico sopra il quale si trova l’epigrafe con la data di costruzione della caserma.
La denominazione “ghetto degli ebrei” deriva dal fatto che nei pressi di questo edificio, anticamente, esisteva il quartiere dove gli ebrei realmente abitavano, la cosiddetta “Giudaria”, il quartiere sorgeva tra via Santa Croce e via Stretta. In quest’area sorgeva pure la sinagoga, successivamente soppiantata dalla basilica di Santa Croce.  La presenza di ebrei in Sardegna è attestata sino al 1492, quando i reali di Aragona promulgarono su tutto il Regno di Castiglia e di Aragona l’editto con il quale gli ebrei venivano scacciati da tutti i territori reali. Ne consegue che un vero e proprio ghetto ebraico sul modello di quello esistente a Venezia nel 1500, a Cagliari non è mai esistito.

Il “ghetto degli ebrei” oggi è un centro culturale polifunzionale accoglie, al suo interno, il “Museo delle torri e dei castelli di Sardegna”. Inaugurato nel 2002 ospita la collezione “Monagheddu- Cannas” composta di ricostruzioni in scala, riproducesti manufatti militari appartenenti a varie epoche costruiti a difesa della Sardegna.

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