Il complesso noto come “ghetto degli ebrei” sorge sul Bastione Santa
Croce, tra la via omonima e via Cammino Nuovo, a picco sulle mura di cinta del
quartiere di “Castello”. L’edificio nasce nel 1738 come caserma militare
intitolata a Carlo Emanuele III per volontà del viceré Carlo di Rivarolo. L’opera
fu progettata dagli ingegneri militari piemontesi e doveva ospitare il reparto
dei “Dragoni di Sardegna”. Nel 1836, all’epoca di massima attività della
caserma “San Carlo”, vi alloggiavano circa 300 uomini e 40 cavalli. Questa struttura ebbe funzioni militari sino al XIX secolo. Alla fine dell’Ottocento,
cessato l’uso militare, l’edificio fu ceduto a privati e trasformato in piccole
abitazioni diventando realmente un piccolo “ghetto", all’interno del quale
trovarono alloggio diverse famiglie povere. Inevitabilmente l’area fu soggetta
a degrado, rovina che fu acuita poi durante i bombardamenti del 1943 che
procurarono ingenti danni alla struttura. Subito dopo la Seconda Guerra
Mondiale, la struttura tornò ad ospitare abitazioni private e ancora oggi ne
esistono nella parte dell’edificio a cui si accede tramite il portico sopra il quale si
trova l’epigrafe con la data di costruzione della caserma.
La denominazione “ghetto degli ebrei” deriva dal fatto che
nei pressi di questo edificio, anticamente, esisteva il quartiere dove gli ebrei realmente abitavano, la cosiddetta “Giudaria”, il quartiere sorgeva tra via
Santa Croce e via Stretta. In quest’area sorgeva pure la sinagoga,
successivamente soppiantata dalla basilica di Santa Croce. La presenza di ebrei in Sardegna è attestata
sino al 1492, quando i reali di Aragona promulgarono su tutto il Regno di
Castiglia e di Aragona l’editto con il quale gli ebrei venivano scacciati da
tutti i territori reali. Ne consegue che un vero e proprio ghetto ebraico sul
modello di quello esistente a Venezia nel 1500, a Cagliari non è mai esistito.
Il “ghetto degli ebrei” oggi è un centro culturale
polifunzionale accoglie, al suo interno, il “Museo delle torri e dei castelli
di Sardegna”. Inaugurato nel 2002 ospita la collezione “Monagheddu- Cannas”
composta di ricostruzioni in scala, riproducesti manufatti militari
appartenenti a varie epoche costruiti a difesa della Sardegna.
Nessun commento:
Posta un commento