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La pieve (chiesa al centro di una
circoscrizione territoriale civile e religiosa) di San Nicola rimase l'unica
parrocchiale di Sassari fino al 1278, anno in cui furono istituite altre
parrocchie in città. In seguito al trasferimento della cattedra vescovile da
Porto Torres a Sassari nel 1441, anno in cui la pieve di San Nicola venne
innalzata al rango di cattedrale, la chiesa venne
radicalmente rinnovata in stile gotico-catalano. Nel XVII secolo venne demolita
la prima delle tre campate del tempio per problemi di stabilità. Tra il XVII e
il XVIII secolo si edificò
l'attuale facciata della cattedrale in stile barocco.
La cattedrale si presenta con un alto campanile che si eleva sul
fianco sinistro, la cui base, a canna quadrata, ornata da archetti pensili,
bifore e monofore, costituisce quasi tutto ciò che resta dell'antica pieve
romanica. Al di sopra del campanile si innalza una snella torretta ottagonale a
cupola, aggiunta nel Settecento.
L'elemento che più colpisce è il prospetto principale del
tempio, in stile barocco, col suo trionfo di ricche decorazioni. Tale facciata è distinta in tre livelli: nel primo
si apre un portico a tre archi a
tutto sesto, nel secondo tre nicchie riccamente ornate ospitano le statue dei
tre santi martiri turritani (i santi Gavino, Proto, Gianuario martirizzati
presso la città di Porto Torres nel IV sec. Le loro reliquie sono conservate
nella Basilica di San Gavino a Porto Torres). Nel terzo e ultimo livello si
apre la nicchia con la statua di San Nicola. Chiude la facciata una scultura
del Padreterno, all'apice del fastigio curvilineo.
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