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giovedì 19 febbraio 2015

Mario de Candia - tenore

Giovanni Matteo De Candia, con il nome d’arte di Mario, fu uno dei massimi tenori dell’Ottocento apprezzato anche nei teatri di Londra e Parigi. Nacque a Cagliari nel 1810 da una famiglia dell’aristocrazia del Regno di Sardegna. La famiglia non vedeva di buon occhio la sua scelta di far carriera nel mondo dello spettacolo, carriera considerata non consona ad un nobile il cui genitore fu aiutante di campo del re Carlo Felice e fu anche Governatore di Nizza. Fu per questo motivo che, al suo debutto il 30 novembre 1838 adotterà il nome d’arte di Mario.
All'età di sei anni la famiglia si trasferì da Cagliari per andare prima in Liguria e poi in Piemonte. Come un bravo cadetto della nobiltà che si rispetti entrò nel 1822 nell'accademia militare di Torino dove ebbe tra i suoi commilitoni il futuro ministro Camillo Cavour. Mentre era a servizio come luogotenente nel reggimento comandato da suo padre, contrasse debiti che il padre si rifiutò di pagare per lui. Questo spinse il giovane Matteo ad abbandonare la carriera militare e a fuggire in Francia. In Francia riuscì, grazie ad una voce naturale di grande bellezza, a farsi strada nel mondo dello spettacolo sino al debutto all’Opera di Parigi nel 1838. Nonostante l’immediato successo dovuto all'eccellenza del suo canto e ad un’elegante presenza scenica, Mario decise di non restare all’Opera. Nel 1839 debutta con successo a Londra all’ Her Majesty’s Theatre. Da lì si trasferì al Théatre Italien a Parigi. La calorosa accoglienza che Mario ricevette nelle opere italiane superò addirittura quella che aveva avuto nelle opere francesi e d acquisì in fretta una fama a livello europeo. La sua voce, seppur non perfetta come quella di Giovanni Battista Rubini e meno potente del più giovane rivale Enrico Tamberlik, si caratterizzava per una grazia e una morbidezza vellutata e accattivante che la rendeva unica. Cantò in numerosi teatri della Francia e del Regno Unito e cantò inoltre a Madrid e Barcellona, e più volte al teatro Imperiale di San Pietroburgo.
Nel 1852 acquistò Villa Salviati a Firenze e fece ritorno in Italia. Nelle sue sale riceveva le personalità più in voga della cultura e dell’aristocrazia europea. Nel 1854 fece una tournée negli stati Uniti con la soprano Giulia Grisi, con cui da qualche anno aveva un rapporto sentimentale benché la Grisi non avesse mai ottenuto il divorzio dal primo marito. De Candia e la Grisi ebbero sei figlie di cui tre morirono in tenera età. Una di esse, Cecilia, scrisse in seguito una biografia sul padre. Mario disse addio alle scene di Londra nel 1871, decisione venuta in seguito alla scomparsa della Grisi nel 1869 durante un viaggio verso la Russia. Mario tornò in Italia e si stabilì a Roma appena annessa al Regno d’Italia dove visse tra difficoltà finanziarie a causa dei guadagni ridotti. Morì a Roma nel 1883, ma venne sepolto nella sua città natale di Cagliari. 
Non esiste a Cagliari un vero e proprio palazzo dei De Candia. Nella prima infanzia, Matteo e la sua famiglia vissero in un'abitazione d'affitto, dov'era nato, nella via Dritta (oggi via Lamarmora), nel quartiere di Castello. Nel 1846 Mario acquistò per la madre, rimasta vedova, una casa in Contrada Santa Caterina, oggi via Canelles 5, inviandovi di tempo in tempo molti oggetti d'arte, sino a costituire una pregevole collezione, andata poi dispersa. Il fratello Carlo comprò invece un palazzo nei paraggi, all'inizio di via dei Genovesi. La facciata è disegnata in stile neoclassico forse dall'architetto Gaetano Cima, o forse dallo stesso Carlo De Candia. Al piano nobile insistono vaste sale con alcuni dipinti ed una terrazza con vista panoramica sul golfo di Cagliari.

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