Il complesso nuragico “La
Prisgiona”, in località Capichera ad Arzachena, sulla strada per Luogosanto, si erge su una collina e domina un territorio di
diversi chilometri quadri.
I dati cronologici indicano un
arco di vita dell’insediamento compreso tra il XIV sec a.c. ed il IX sec. a.c.
La complessità e le
caratteristiche di questa struttura dimostrano il ruolo fondamentale che
ricopriva nell’ambito di un sistema sociale organizzato in questa parte della
Gallura.
Si tratta di un nuraghe a “tholos”
cioè con una copertura a falsa cupola, fatto raro in questa parte della
Sardegna. La planimetria assai articolata presenta una cinta muraria curvilinea
che protegge il nuraghe racchiudendo un ampio cortile con un pozzo profondo
circa 8 m. All’interno di questa cinta muraria c’è una torre centrale (il
mastio) e più torri laterali inglobate in un bastione. La camera centrale è
coperta dalla falsa cupola e al suo interno è provvista di tre nicchie disposte
a croce. La maestosità della torre centrale si nota anche dalle dimensioni
dell’architrave di 3,20 m di lunghezza che sormonta l’ingresso.
Attorno
al nuraghe vero e proprio si estende il villaggio con le sue strutture murarie
circolari e che conta circa novanta capanne. La notevole estensione con
caratteristiche varie di architettura, fa pensare che il villaggio sia
cresciuto e mutato più volte nel corso della sua esistenza. Tra le varie
capanne vi sono dei viottoli lastricati che s’intersecano a formare una rete viaria.
I resti
delle capanne sono ben conservati negli alzati di forma circolare. Le capanne
sono dotate di un piccolo ingresso protetto da un atrio un tempo sormontato da
una lastra di pietra ad architrave. I materiali ritrovati in ciascuna capanna
confermano lo svolgersi di attività specifiche che interessavano la vita del villaggio:
la lavorazione del pane; la conservazione degli alimenti; la lavorazione dei cereali;
il ricovero degli animali; la lavorazione delle ceramiche.
L’edificio
di spicco attorno al nuraghe è “la capanna delle riunioni”, che ha un
ruolo speciale all’interno di queste civiltà agro-pastorali per il compito decisionale che erano chiamati a svolgere i pochi partecipanti alle riunioni
che vi si tenevano, infatti all’interno si contano 12 posti a sedere. La
porzione maggiore di questo villaggio è ancora da scavare e risiede sotto la terra e la
macchia mediterranea che copre la valle di Capichera.
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