Banner

sabato 22 marzo 2014

Mussolinia - Arborea


Nel 1922 iniziarono i lavori di bonifica della piana di Arborea, un territorio di circa 18.000 ettari chiamato, fino ad allora, “Ala Birdis” (ali del diavolo). Questo territorio non era altro che una palude infestata da insetti. Il  19 ottobre 1928, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, di Costante Ciano (padre di Galeazzo) e delle più alte cariche dello Stato,  venne inaugurato il “Villaggio Mussolini” fulcro delle attività lavorative, articolato in  sette corti coloniche denominate S’Ungroni, Alabirdis, Pompongias, Torre vecchia, Linnas, Tanca Marchese e Luri.Finiti i lavori, il problema successivo fu quello di popolare questi luoghi, così il regime fascista pensò di “trasferirvi” i contadini e gli agricoltori provenienti quasi totalmente dal Nord d’Italia, da quelle parti d’Italia che più di altre patirono gli avvenimenti della Grande Guerra. Infatti  le regioni italiane maggiormente colpite come Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige si trovavano ad attraversare un momento economico molto difficile. Una delle soluzioni  fu di rendere “vivibili” zone del territorio italiano tenute da sempre in uno stato di completo abbandono (oltre alla Sardegna abbiamo anche l’esempio dell’Agro Pontino nel Lazio).
Grande artefice della bonifica di Arborea fu senza dubbio l’ingegnere Giulio Dolcetta, industriale vicentino, che attraverso accordi con le Amministrazioni locali individuò i territori da bonificare. A ricordo della figura dell’Ing. Dolcetta, è stato edificato, ad Arborea, un monumento in suo onore e l’Amministrazione Comunale organizza con l’Associazione Veneti nel Mondo, il Premio letterario “Giulio Dolcetta” per pubblicazioni edite. In Sardegna s’individuò dunque un territorio nelle vicinanze di Oristano, delimitato dagli stagni di “S’Ena Arrubia” a nord, “Sassu” ad est e di “San Giovanni” a sud. Le attività di bonifica trasformarono radicalmente la zona attraverso disboscamenti, colmate di paludi, spianature del terreno, costruzione di una rete di canali, strade di penetrazione agraria, centri agricoli e  case poderali da assegnare successivamente ai coloni. Vennero quindi trasferiti in Sardegna un gran numero di coloni veneti, nel 1930 rappresentavano ben il 67,8 % della popolazione residente. I primi abitanti della zona bonificata non raggiungevano le 1.000 unità, ma nel 1936 il Comune di Mussolinia di Sardegna contava già 3.800 persone. Oggi Arborea, nome assunto nel 1944, a seguito della disfatta fascista, conta circa 4000 abitanti e, oltre a essere noto come “giardino veneto in terra sarda”, ha il prestigioso primato  di figurare al 10° posto, in Italia, per reddito procapite secondo i dati ISTAT  del 2004.

Nessun commento:

Posta un commento