L'Artemia
salina è frequentemente utilizzata come alimento per i
pesci d'acquario e a questo scopo spesso viene allevata dagli acquariofili. Si tratta
di un piccolo crostaceo, lungo da 5 a 7 millimetri, noto anche come “scimmia di mare”, presente nelle
acque salate, appartenente al genere Artemia, unico genere della famiglia
Artemidae.
E’ una specie cosmopolita che ha sviluppato adattamenti a condizioni
di vita estrema che le consentono di vivere in ambienti ostili quali le pozze
delle saline caratterizzate da alta salinità e da periodica evaporazione dell’acqua.
L’essiccamento delle pozze in cui vive è superato grazie alla deposizione di
uova durature (cisti) in grado di rimanere in uno stato di riposo per lunghi
periodi, anche vari anni, fino a quando non si ripresentano condizioni favorevoli
al loro sviluppo. L’artemia salina è ricca di betacarotene, un pigmento
rosso-arancio, che si deposita nelle penne in sviluppo dei fenicotteri,
conferendo loro il caratteristico colore rosa. Generalmente, l’artemia salina
si nutre di fitoplancton e batteri, in pratica di ogni biotipo tra 1 e 50
micron. Ogni soggetto può vivere circa 2 anni e genera, nel corso della sua
esistenza, 300-440 naupli (le larve primitive dei crostacei inferiori).
Sopravvive nell'intervallo termico compreso tra 5 e 40 °C, indifferentemente in
acque quasi dolci o salate.
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