Il
falco di palude è un uccello stanziale. In Italia nidifica nei canneti in prossimità di acquitrini e paludi. I
nuclei più folti sono nella Pianura Padana, in Toscana, nel Salento, in Calabria e in
Sardegna. Ecco perché il falco di palude è il rapace più abbondante dello
stagno di Molentargius. Raggiunge medie dimensioni (48-55 cm. per 400-600 gr.
di peso). Presenta marcate differenze tra i due sessi.
La femmina
adulta è sensibilmente più grande del maschio (sino al 15% in più), con
piumaggio bruno scuro; testa e spalle color crema; le zampe relativamente lunghe
e gialle. Il maschio adulto ha piumaggio castano scuro e coda di color grigio
uniforme; le piume remiganti secondarie sono ugualmente grigie, in netto
contrasto con le piume primarie che sono nere.
La popolazione del falco
di palude cresce d’inverno, in quanto agli esemplari “italiani” si aggiungono
gli individui svernanti provenienti dal Nord Europa, principalmente Polonia,
Russia europea e Finlandia. Di conseguenza, mentre gli avvistamenti risultano
più rari e localizzati dalla primavera all’autunno, la specie è particolarmente
diffusa e comune durante il resto dell’anno. Possiede le caratteristiche tipiche del rapace diurno: è un eccellente
volatore con ali lunghe e ben proporzionate; le zampe sono munite di lunghe
dita con affilati artigli; il becco è curvo e tagliente; la vista acutissima e specializzata
nel riconoscere ogni forma in movimento. Si ciba prevalentemente di piccoli mammiferi ed uccelli sino
alle dimensioni di una Folaga (37 cm.), compresi le uova
ed i nidiacei, e senza disdegnare però anche pesci ed insetti.
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