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martedì 8 aprile 2014

Eucalyptus

E’ una pianta sempre verde, originaria dell’Oceania, appartenente alla famiglia delle Mirtacee, il nome viene dal greco e significa “nascondere bene” , dovuto al fatto che i petali nascondono bene il fiore. 
In Italia gli Eucalyptus sono stati impiantati massicciamente nelle regioni paludose della Maremma e delle pianure Pontine in epoca Fascista soprattutto per un motivo: queste specie hanno un apparato radicale molto profondo in grado di pompare grandi quantitativi di acqua dal terreno contribuendo alla bonifica delle aree paludose, prosciugando i terreni ed eliminando gli habitat idonei alle zanzare, in particolar modo le zanzare Anopheles portatrici della malaria. Sulla scia di questo utilizzo, in Sardegna gli Eucalyptus hanno fatto la loro comparsa nei primi decenni del XX secolo, al momento della grande bonifica della piana di Terralba-Arborea, quando furono utilizzati nelle bonifiche e lungo i canali dei centri abitati. E' possibile trovare ancora oggi, nei piccoli paesi del Campidano e dell’Oristanese, lungo i canali, esemplari di Eucalyptus che hanno circa cento anni e risalgono ai primi impianti di specie di questo genere sull'Isola.
Queste piante oggi vengono utilizzate meno perché ci si è resi conto che l'ampio apparato radicale degli Eucalyptus può rappresentare uno svantaggio tendendo a colonizzare il territorio e impedendo la crescita di altre essenze arboree. Le specie coltivate in Italia sono circa quaranta, anche se una stima precisa è difficile perché il loro numero continua a crescere per le nuove introduzioni. Quella più diffusa in Sardegna è l'Eucaliptus Camaldulensis, molto rustico e resistente ai parassiti e alla siccità.

Gli Eucalyptus sono piante molto nettarifere e attirano molti insetti come le api, che da queste piante producono uno dei mieli più apprezzati.  L’ Eucalyptus  è stato poi piantato con continuità per il suo legname prodotto in grandi quantità, soprattutto negli ultimi 50 anni, utilizzato in larga misura come legna da ardere per i nostri camini e stufe. Si tratta di un combustibile di qualità medio-alta, che ha sopperito alla carenza cronica  di legna da ardere che affliggeva la nostra isola nel passato spoglia com’era per l’aridità e i continui incendi. In altre parole, la disponibilità di grandi quantitativi di legname a rapida crescita, disponibile a buon mercato, ha negli anni salvato molti boschi sardi di grande valore ambientale, storico e naturalistico dal taglio selvaggio per la produzione di legna da ardere. 

1 commento:

  1. E' un albero che cresce molto e molto in fretta. Questo determinò la sua recente diffusione nel mondo (da parte di un imprenditore nordamericano), perché pensò di utilizzarne il legno, solo per scoprire - ben presto - che è di pessime qualità strutturali. In Sardegna è utilizzato, come hai detto, come legna da ardere e per difendere dal vento salmastro le colture costiere (alcuni agricoltore ne conoscono il nome solo come 'frangivento', appunto).
    L'anofelismo non è stato eliminato, con l'eucalipto. Per fortuna è stato debellato il Plasmodio della Malaria, di cui l'anofele è il vettore.

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